VIII legislatura – Tornata del 15 dicembre 1863
dipendenza delle leggi attualmente esistenti, ma credo egualmente che si farebbe, a mio avviso, atto di grande ingiustizia, se noi volessimo col 1
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Per conseguenza era mio debito di basarmi sopra uno stato di cose corrispondente a quello dello scorso anno, e di dare tutte le disposizioni perchè
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maturati sulla base dei ruoli degli anni precedenti. Il mio dubbio rimane adunque intieramente, perocchè qualunque voglia essere la sollecitudine che
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mio avviso, derivare tuttavolta che per successive deliberazioni si volesse dare effetto retroattivo alla legge sulla ricchezza mobile che pende avanti
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ministro concedere la facoltà agli esattori di riscuotere i sui ruoli precedenti, il che anzi, a mio credere, non si può neppur fare legittimamente
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Lazzaro. Era mio intendimento parlare all'occasione del capitolo sesto; ma giacchè ha presa la parola l'onorevole Di San Donato, così io farò alcune
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Lazzaro. Lo riprendo per mio conto.
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De Blasiis. Dopo le dichiarazioni dell'onorevole ministro, io non posso che ritirare il mio ordine del giorno…
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L'onorevole De Blasiis non può non ricordare, che è mio obbligo di presentare il bilancio del 1865 entro i primi due mesi del 1864; e che io accettai
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Minghetti ministro per le finanze. Bisogna che io chiarisca il mio concetto.
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La mia opinione forse così manifestata apparirà un poco brusca; ma io ho l'abitudine di dire il mio pensiero tutto come è, e se questo è difetto, non
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Minghetti ministro per le finanze. Io ho espresso in questa Camera, ed esprimerò di nuovo il mio convincimento che fra il Governo ed il Banco di
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Bargoni. Non è mio intendimento di parlare sulla differenza esistente in questo capitolo tra la somma stanziata dal Ministero e quella acconsentita
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presto a me la lena ed alla Camera l'indulgenza di ascoltarmi, che non la materia al mio dire.
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Del resto, ripeto, non ispetta a me decidere la questione; lascio perciò la parola al mio onorevole collega, il quale saprà spiegare a soddisfazione
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A questo riguardo io non posso che riferirmi alle spiegazioni che sarà per dare il mio collega, il ministro di grazia e giustizia, il quale
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Pisanelli ministro di grazia e giustizia. Io credo per verità che le osservazioni fatte dal mio onorevole collega, il ministro dei lavori pubblici
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Io quindi persisto nel mio ordine del giorno.
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Bargoni. Debbo osservare all'onorevole signor ministro che col mio ordine del giorno non si tratta di togliere ogni franchigia al clero, ma che io ho
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non parrebbe partito accettabile. Però, a nome mio ed a nome anche dei miei colleghi, io prometto che si faranno i più accurati studi per esaminare il
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Accademia della crusca
